Stefano Martinelli crea handboard di bambù!
Stefano Martinelli si è appassionato a prendere le onde col corpo nelle spiagge di Viareggio e successivamente ha scoperto che questo gioco era una disciplina chiamata bodysurfing. L’anno scorso ci ha trovato sul web e contattato anche per chiederci dei consigli, per esempio sulle pinne, sulle mute, sul comportamento da tenere in presenza dei surfisti con la tavola.
Stefano lavora il bambù e venendo a conoscenza dell’uso delle tavolette per l’handsurfing, da buon italiano con spiccata creatività, ha pensato di divertirsi a realizzare alcuni handboard con le canne di questa pianta. Lo scorso autunno, anche grazie a una stagione favorevole per la frequenza di mareggiate, ha potuto progettare e sperimentare le sue creazioni.
La crescita parallela della sua abilità di bodysurfer e costruttore di handboard è un caso piuttosto singolare al giorno d’oggi, come del resto l’utilizzo del bambù come materiale per queste tavole.
Il primo prototipo che ha fatto non forniva una portanza sufficiente a causa della superficie piccola ed eccessivamente concava. La prima idea di perfezionamento è stata quella di aggiungere delle parti di canna con una camera d’aria tra i nodi, sia per il galleggiamento che per incrementare l’area del “bambooplane”. Un miglioramento c’è stato ma l’oggetto è diventato piuttosto pesante. Il manufatto più recente ha un taglio ricavato da un pezzo unico di una canna da 12 cm, come galleggiamento non è ottimale perché è un oggetto sottodimensionato, tuttavia è comodo e consente di dare una direzione alla surfata, grazie alla forma ottenuta e alla concavità della canna.
Alla luce di questi primi modelli l’intenzione di Stefano è quella di lavorare canne dalle dimensioni più grandi, si parla di diametri oltre i 14-15 cm, difficili da trovare in Italia però necessari per ottenere pezzi con una curvatura minima della tavoletta. Siamo solo all’inizio!