Bodysurfing
Il bodysurfing (surf con il corpo) è lo sport e l’arte di scivolare sulla cresta delle onde senza servirsi di alcun tipo di tavola, ovvero il corpo plana direttamente sulla superficie dell’acqua.
I bodysurfers sono tipicamente equipaggiati solo con delle pinne speciali che forniscono maggiore spinta e aiutano in tutte le manovre in acqua.
Mentre le pinne sono praticamente indispensabili, si può scegliere di fissare su una delle mani una piccola tavola chiamata handboard, handski o handplane che consente di controllare meglio la propria direzione, di sollevare il petto dall’acqua e ridurre la resistenza del corpo allo scorrimento, col conseguente aumento della velocità. Questa variante del bodysurfing è chiamata handboarding oppure handsurfing.
Guida per principianti
Le persone che hanno poca o nessuna esperienza con il bodysurf, o semplicemente curiose o in cerca di informazioni, possono leggere i consigli e le indicazioni che seguono su come rendere più piacevole la pratica di questa specialità del surf da onda.
Importanza generale del bodysurf
Chi ha intenzione di buttarsi in mare anche quando non è calmo, avrebbe bisogno di imparare a fare bodysurf, se non altro per motivi di sicurezza.
Tipicamente sulle spiagge italiane il servizio di sicurezza e le relative segnalazioni sono presenti solo in estate in corrispondenza degli stabilimenti balneari. Una bandiera rossa segnala una balneazione pericolosa per cattivo tempo o per mancanza del servizio di salvataggio. In presenza della bandiera rossa si può fare il bagno ma si deve prestare cautela. Se invece vengono esposte due bandiere rosse, oppure una bandiera nera, significa che la spiaggia è chiusa alla balneazione perché troppo pericolosa.
Inoltre il bodysurf è una parte essenziale del processo di apprendimento per chi vuole diventare un uomo o donna d’acqua a tutto tondo. Pur essendo passato in secondo piano con la diffusione del surf in piedi sulla tavola, il bodysurf rimane il modo migliore per imparare la dinamica delle onde, poiché immersi in acqua si può sentire il suo flusso in modo molto più intenso che in qualsiasi altro sport acquatico.
I maestri di surf e bodysurf pensano che la maggioranza degli allievi a cui hanno insegnato a fare surf, avrebbero fatto un balzo in avanti se avessero trascorso alcune ore a imparare a fare bodysurf. Il bodysurf ti dà quel semplice apprezzamento e comprensione del mare che non si ottiene imparando con una tavola.
Learn everything you can about bodysurfing and you’ll never take a wave for granted.
Kelly Slater
Preparazione sportiva
Il requisito principale per il bodysurf è quello di essere un abile nuotatore. Non è necessario essere dei campioni di nuoto o di immersioni in apnea ma bisogna sentirsi a proprio agio in mare anche quando non è calmo, il vento e la corrente si fanno sentire o il cielo è coperto dalle nubi. In genere chi vive sul mare raggiunge sufficienti abilità per avere un approccio sicuro al bodysurf durante l’adolescenza, ovvero dopo molti mesi passati in mare, fin da bambino. Chi invece nella propria vita ha nuotato solo occasionalmente dovrà prima pensare ad acquisire maggiore confindenza con il nuoto in mare prima di considerare la pratica del bodysurf.
Ovviamente è altrettanto importante, come in ogni altro sport, essere in buona salute e sufficientemente allenati allo sforzo fisico. Nel bodysurf la forza muscolare non è così importante, la cosa fondamentale è l’allenamento dell’apparato cardiorespiratorio. La capacità di trattenere il respiro deve essere proporzionale alla grandezza delle onde ed è utile conoscere certi esercizi di respirazione e tecniche per trattenere la respirazione. Prima di entrare in mare è importante fare esercizi di riscaldamento e allungamenti per ridurre la possibilità di infortunio e crampi.
Equipaggiamento
Per fare bodysurf non ci sarebbe bisogno di niente! Questo è allo stesso tempo un enorme vantaggio e un enorme svantaggio. Non si spende niente per l’equipaggiamento, non bisogna portare attrezzature al mare. Allo stesso tempo è difficile trovare aziende che possano supportare questo sport dal momento che non vendono prodotti per il bodysurf, oppure ne vendono pochi poiché i praticanti sono relativamente pochi.
La realtà è solo leggermente diversa, innanzitutto perché è indispensabile indossare delle pinne. Senza pinne è un po’ come se un pesce fosse privo della pinna sulla coda. Inoltre nel bodysurf è possibile tenere una piccola tavola su una delle mani per cambiare le caratteristiche della surfata.
Infine bisogna considerare che sono poche le zone del mondo in cui si può fare il bagno in mare tutto l’anno senza dover indossare una muta. In Italia solo in estate se ne può fare a meno e per surfare in tutte le stagioni ci vogliono almeno due mute di diverso spessore da alternare in base alla temperatura del mare. Ovviamente anche in estate bisogna avere cura di cosa si indossa per evitare irritazioni o ferite sulla pelle, o anche l’imbarazzo di rimanere nudi.
Riguardo la muta vanno bene i modelli da surf, da nuoto o in generale per sport acquatici, che sono progettati per avere libertà di movimento. In inverno la temperatura dell’acqua rende necessari dei calzari e a seconda dei casi anche cappuccio e guanti.
Le pinne adatte sono quelle che in commercio sono presentate per l’allenamento del nuoto, il bodysurfing, il bodyboarding o gli sport acquatici. I modelli per le immersioni e lo snorkeling si possono perdere e favoriscono irritazioni, piaghe, crampi e infortuni.
Pericoli
In generale, per ridurre il rischio rispetto a ogni tipo di pericolo:
- è essenziale informarsi e osservare la situazione prima di buttarsi in mare per almeno 5-10 minuti, anche se ci troviamo in un posto che già conosciamo;
- non bisogna essere soli, è sempre meglio divertirsi con altri surfisti controllandosi a vicenda, eventualmente anche da terra;
- bisogna indossare sempre le pinne ed evitare che possano sfilarsi dai piedi usando dei lacci.
La corrente di risacca (rip current) è il tipo di corrente marina più pericolosa. Il moto ondoso provoca un aumento di pressione sulla spiaggia che è compensato da un flusso di ritorno dell’acqua dalla riva verso il largo che può raggiungere velocità elevate a seconda del tipo di onde e della conformazione del fondale. In alcuni casi neanche i nuotatori più esperti riescono a opporsi, anche indossando le pinne. Se si finisce nel canale di risacca bisogna innanzitutto mantenere la calma senza nuotare contro la corrente. Si deve nuotare parallelamente alla riva fino a uscire dal flusso e evitare di tornarci mentre si prendono le onde.
Bisogna considerare che alcune onde che frangono sul fondale vicino a riva sono notevolmente più grandi delle altre. Le decisioni vanno prese riferendosi a queste onde più grandi e non a quelle intermedie. Le onde più grandi tendono a raggrupparsi in mare aperto e raggiungono la riva come serie di onde (set waves) che arrivano a intervalli di pochi minuti fino a mezz’ora o più tra pause di onde intermedie. Tra le serie di onde si verificano con una propria regolarità delle serie anomale che possono avere una misura anche doppia o tripla delle onde intermedie e per questo motivo frangono più al largo della posizione di partenza dei surfisti, travolgendoli con la schiuma (cleanup set).
I bodysurfers, più degli altri surfisti, devono fare attenzione all’eventuale presenza di oggetti sommersi che non si vedono osservando il mare, come scogli o piccoli oggetti taglienti o appuntiti che possono rappresentare un grande pericolo. Prima di fare bodysurf in un certo luogo bisogna informarsi per non correre rischi.
È importante mantenere la propria posizione, per esempio per mantenersi lontani dalla corrente di risacca o da zone con oggetti sommersi sul fondale. È più facile di quanto si immagini ritrovarsi molto lontani da dove si pensa di essere. Per evitarlo è necessario osservare dei punti di riferimento a terra sia a sinistra che a destra della propria posizione iniziale e mantenersi tra essi.
Tecnica
Il bodysurf può essere praticato su quasi tutti i tipi di spiaggia e onda. Tuttavia per un pricipiante è meglio un fondale sabbioso con una pendenza lieve, che è più sicuro ed è più facile raggiungere il punto in cui le onde frangono, camminando. L’ideale è un’onda lunga che non frange direttamente sulla riva, con l’acqua che non superi il petto. A questo punto si è pronti a prendere un’onda per andare verso riva. Bisogna guardare verso l’orizzonte per accorgersi dell’onda giusta che sta arrivando e si alzerà rapidamente sul fondale basso. Quando si vede un’onda venire verso di sé e ci si trova nella posizione giusta per partire, bisogna girarsi e iniziare a nuotare verso riva se si hanno le pinne, o se è abbastanza basso, si può spingere con i piedi sul fondale. Bisogna iniziare a nuotare quando l’onda è a qualche metro di distanza. Mentre l’onda si avvicina tira indietro, verso l’orizzonte, poi solleva il corpo e inizia a spingere in avanti. Durante questi istanti bisogna guardarsi intorno per vedere se ci sono altri surfisti che sono già sull’onda, in tal caso si deve interrompere lo slancio. Se la via è libera e si parte, l’onda continuerà a spingere anche smettendo di nuotare ed è una bella sensazione. In base al modo in cui l’onda frange, bisogna scegliere se andare dritto, verso sinistra o verso destra. Se si decide di andare verso sinistra, bisogna allungare il braccio sinistro, se si decide di andare verso destra, il braccio destro, sempre mantenendo la testa fuori dall’acqua. La tavoletta sulla mano protesa in avanti consente di avanzare più velocemente e con un maggiore sollevamento. Eventualmente si può iniziare anche con un’handboard relativamente grande e tenerla con due mani, per prendere confidenza col galleggiamento del proprio corpo durante la surfata. Per mantenere la posizione più redditizia sull’onda si può manovrare usando anche le gambe, eventualmente dando un calcio ogni tanto per una spintarella.
Se si decide di uscire dall’onda prima che esaurisca la sua spinta, bisogna farsi superare opponendo resistenza allo scorrimento del corpo e quindi uscire da sopra o dal retro dell’onda. Nell’ultimo caso si può infilare il pugno nella parete dell’onda e scalciare. Se non funziona, si dovrà trattenere il respiro per uscire dopo essere stati travolti dall’acqua.
Per avere un’idea più nitida delle indicazioni appena descritte, si consiglia di guardare questo video, eventualmente attivando i sottotitoli in inglese.
L’esperienza è la migliore maestra. Bisogna acquisire le corrette capacità tecniche per riuscire a prendere l’onda e a rimanerci il più a lungo possibile tramite anni di pratica. Man mano che si migliora si può affrontare onde sempre più grandi e aumentare la propria abilità e capacità di fare delle manovre divertenti, il tutto usando sempre il buon senso. Osservare foto e filmati è sicuramente importante, ne potete trovare altri nella nostra pagina dei link.
Buon divertimento!